Tra le principali iniziative di sostegno all’imprenditoria nel Mezzogiorno d’Italia, il programma Resto al Sud risulta uno strumento essenziale per incentivare nuove imprese in regioni economicamente svantaggiate. Attiva da sei anni, la misura verrà a breve rifinanziata, come annunciato da Invitalia, l’Agenzia nazionale per lo sviluppo che la gestisce. Offre contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati per avviare attività in settori strategici, come turismo, servizi e industria, sostenendo giovani imprenditori e nuovi progetti imprenditoriali. Dal suo esordio, l’iniziativa ha già dato vita a migliaia di progetti, con un impatto positivo sull’occupazione e sullo sviluppo socioeconomico di territori spesso penalizzati dalla mancanza di investimenti.
Che cos’è Resto al Sud 2024?
Lanciato con il Decreto Legge n. 91, Resto al Sud si rivolge a cittadini tra i 18 e i 35 anni (poi esteso agli under 56), per favorire la crescita imprenditoriale e creare nuove opportunità di lavoro. Oltre al requisito dell’età, gli imprenditori devono risiedere in una delle regioni ammesse, ovvero Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia, oppure in specifici comuni del Lazio, Marche e Umbria compresi nel cratere sismico. Con contributi a fondo perduto fino a 200.000 euro, il bando permette agli imprenditori di finanziare il 100% delle spese di avviamento: il 50% come contributo a fondo perduto e il restante 50% attraverso un finanziamento bancario a tasso agevolato, i cui interessi sono coperti da Invitalia. Oltre alla residenza, i candidati non devono essere titolari di un contratto a tempo indeterminato né aver beneficiato di altre agevolazioni per l’autoimprenditorialità negli ultimi tre anni.
Quali settori e spese copre
Il bando è pensato per sostenere attività produttive in vari settori: industria, artigianato, trasformazione di prodotti agricoli, pesca e acquacoltura, servizi alle imprese e alle persone, turismo e attività libero-professionali. E’ escluso il settore commercio. Sono ammissibili spese di ristrutturazione degli immobili (fino al 30% del totale), acquisto di macchinari e attrezzature e spese di gestione (fino al 20%). Non sono invece finanziabili i costi relativi alla progettazione, promozioni, personale dipendente e consulenze, così da garantire un focus sulle spese strettamente operative.
Come presentare la domanda
Per partecipare, è necessario presentare la domanda online sul sito Invitalia, completando l’iscrizione tramite SPID. Sono richiesti un business plan dettagliato, documenti specifici per la tipologia d’impresa (individuale o societaria), firma digitale e PEC. Una volta inviata, la domanda viene valutata attraverso una procedura che include un colloquio online con Invitalia per discutere il piano d’impresa. La procedura rimane aperta fino ad esaurimento fondi. L’impatto di Resto al Sud è significativo: a oggi, ha finanziato oltre 17.000 progetti, generando circa 61.000 nuovi posti di lavoro e mobilitando quasi 1 miliardo di euro in investimenti.
Consulenza personalizzata
Affidarsi a professionisti specializzati per una consulenza mirata può fare la differenza tra un progetto finanziabile e uno che rischia di non essere accolto. La complessità delle procedure, infatti, e le specifiche esigenze di ogni impresa richiedono una pianificazione dettagliata e un’attenta preparazione della documentazione, oltre a una profonda conoscenza dei requisiti tecnici e delle normative in costante aggiornamento. Con il supporto di esperti del settore, gli imprenditori possono massimizzare le loro chance di successo, garantendosi accesso a risorse preziose come i contributi a fondo perduto e i finanziamenti agevolati
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Antonio Ciccarelli
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