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TRANSIZIONE 5.0, COS’È E COSA PREVEDE IL PIANO DI INVESTIMENTI PER L’INNOVAZIONE

30 Settembre 2024
Uniservizi.na

Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto attuativo di agosto scorso e l’apertura il 12 settembre 2024 della piattaforma per la presentazione delle comunicazioni di completamento dei progetti di innovazione, entra nel vivo Transizione 5.0, il Piano promosso dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) e finanziato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per supportare e traghettare il passaggio dei processi produttivi a un modello energetico efficiente, sostenibile e basato su fonti rinnovabili supportando gli investimenti in digitalizzazionetransizione green e formazione del personale.

Il Piano Transizione 5.0

La misura, nel biennio 2024-2025, prevede uno stanziamento di 6,3 miliardi di euro sottoforma di credito d’imposta alle aziende, che può arrivare fino al 45% delle spese sostenute, con l’obiettivo di ottenere un risparmio energetico di 0,4 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio nel periodo 2024-2026. Il Piano Transizione 5.0, in complementarità con il Piano Transizione 4.0, si inserisce nell’ambito della più ampia strategia finalizzata a sostenere il processo di trasformazione digitale ed energetica delle imprese, che mette a disposizione delle stesse, sempre per il biennio 2024-2025, 12,7 miliardi di euro.

L’incentivazione è rivolta a coloro che investono in progetti innovativi in Italia finalizzati alla riduzione dei propri consumi energetici. Non contano né la dimensione, né la residenza, né la forma giuridica né il regime fiscale. Le imprese idonee possono attivare una sola pratica alla volta, chiedendo un credito d’imposta per una spesa annuale pari al massimo a 50 milioni di euro.

Le spese sostenibili

L’investimento obbligatorio è l’acquisto, a partire dal 1 gennaio 2024 e fino al 31 dicembre 2025, di nuovi beni materiali o immateriali (i.e., macchinari, componenti di macchinari per fare un revamping, software), a cui si aggiungono i software relativi alla gestione d’impresa e quelli di monitoraggio energetico. Possono essere finanziate, inoltre, le spese in sistemi per l’autoproduzione di energia rinnovabile destinata all’autoconsumo, ad eccezione delle biomasse. Ammesse anche spese in formazione del personale (in presenza/a distanza) per acquisire o consolidare competenze sulla transizione energetica e digitale dei propri processi produttivi. Queste ultime non devono superare il 10% dell’investimento totale e i 300 mila euro.

Sostenibilità e competitività: un binomio vincente per le imprese

Il Piano Transizione 5.0 rappresenta un’occasione imperdibile per le aziende che vogliono innovare i propri processi produttivi in chiave sostenibile ed energeticamente efficiente. Non si tratta solo di una questione di responsabilità ambientale, ma anche di un’opportunità tangibile per migliorare la competitività e aumentare i profitti. Riducendo i consumi energetici superflui e implementando tecnologie innovative, infatti, le aziende non solo possono ridurre i costi operativi, ma anche migliorare la propria reputazione, adeguandosi alle normative ambientali.

Con i servizi legati all’efficientamento energetico, consulenti specializzati offrono alle aziende
Analisi energetica: valutazione dei consumi e individuazione delle aree di spreco.
Progettazione e realizzazione di interventi di efficientamento: dall’illuminazione agli impianti di climatizzazione, fino all’installazione di sistemi di generazione di energia rinnovabile.
Monitoraggio dei risultati: verifica costante dei risparmi energetici ottenuti.

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PER MAGGIORI INFORMAZIONI
Antonio Ciccarelli
CONTATTI
ciccarelli@unindustria.na.it
Tel. 081 5836153

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