Dal 17 ottobre è entrata in vigore la Direttiva NIS 2 (Network and Information Security), recepita in Italia con Decreto Legislativo 138/2024, che rappresenta una svolta cruciale per la gestione della cybersecurity aziendale. Le nuove disposizioni mirano a potenziare le difese informatiche delle imprese, a prescindere dalle loro dimensioni, ampliando gli obblighi di sicurezza e di conformità. Questo impone di adottare misure sempre più strutturate per affrontare le crescenti minacce informatiche e proteggere infrastrutture e dati critici.
Cosa prevede la Direttiva NIS 2Ampliamento dei Settori Coinvolti
Uno degli aspetti più significativi della Direttiva NIS 2 è l’ampliamento della platea di aziende interessate. Rispetto alla direttiva precedente, questa nuova versione include non solo i settori già considerati sensibili (come energia, trasporti, sanità e finanza), ma anche nuove aree, quali il comparto alimentare, la gestione dei rifiuti, la pubblica amministrazione e i fornitori di servizi digitali. Questo implica che anche molte PMIprima esentate ora siano soggette agli obblighi introdotti.
Obblighi, sanzioni e responsabilità
Questi prevedono che le aziende mettano in atto processi di gestione del rischio più rigorosi, con l’adozione di soluzioni tecnologiche avanzate e l’aggiornamento continuo delle politiche di sicurezza interna, sia per le reti aziendali che per i dati sensibili. Inoltre, la direttiva spinge verso una maggiore responsabilizzazione della catena di fornitura. Le aziende, infatti, sono tenute a monitorare la sicurezza anche dei propri partner e fornitori, riducendo così i rischi legati a possibili falle nei sistemi di soggetti terzi. Un’altra novità cruciale introdotta dal Decreto Attuativo riguarda le regole per la segnalazione di incidenti di sicurezza: le aziende coinvolte, infatti, devono comunicare tempestivamente qualsiasi attacco significativo o minaccia cyber alle autorità competenti, seguendo procedure stabilite. Viene, poi, favorita la cooperazione tra settori privati e autorità pubbliche.
Il regime sanzionatorio previsto dal Decreto, inoltre, è stato notevolmente inasprito rispetto al passato. Le imprese che non rispettano le normative rischiano sanzioni economiche molto elevate. Non solo: la direttiva introduce anche la responsabilità personale per i dirigenti, che possono essere ritenuti direttamente colpevoli di eventuali mancanze nella gestione della sicurezza informatica.
Vantaggi e sfide per le aziende
Sebbene l’adeguamento alla Direttiva NIS 2 rappresenti un costo iniziale per molte aziende, i vantaggi a lungo termine sono notevoli. Rafforzare le proprie difese contro attacchi informatici può prevenire danni economici significativi, evitare interruzioni operative e proteggere la reputazione aziendale. Inoltre, molte delle misure imposte dalla Direttiva sono un’opportunità per innovare e migliorare i propri sistemi tecnologici. Tuttavia, per molte PMI il processo di conformità potrebbe rappresentare una sfida, soprattutto in termini di risorse economiche e competenze tecniche.
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Antonio Ciccarelli
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